Le nostre mamme li chiamavano semplicemente schizzinosi, oggi vengono definiti “senso-dipendenti”, “preferenziali”, “perfezionisti” o “comportamentali”. Una ricerca condotta su 170 bambini tra i due e quattro anni dall’Università dell’Illinois (Urbana-Champaign) riportata da Scientific American ha mostrato come siano sostanzialmente quattro i comportamenti che portano i bambini schizzinosi a rifiutare il cibo proposto in tavola dai genitori.
Ai bambini è stato infatti proposto per due settimane un menu standardizzato, mentre i genitori annotavano i loro comportamenti alimentari. Il primo comportamento emerso da questa ricerca è quello dei bambini “sensoriali”: i bambini hanno infatti rifiutato il cibo per via del suo odore o della sua consistenza. I “preferenziali” affrontano con difficoltà l’introduzione di nuovi cibi nella propria alimentazione, o anche la presenza di cibi mescolati in modo inusuale. I “perfezionisti” invece non mangiano il cibo precedentemente assaggiato da altri, nemmeno se assaggiato dai genitori, mentre i “responder comportamentali” rifiutano di sedersi a tavola o avanzano pretese impossibili da soddisfare.
La frequenza di questi disturbi varia tra il 20% e il 50% dei bambini, ma non ci sono ancora strategie mirate per risolvere ognuno di questi disturbi. Le soluzioni da adottare? quelle delle nostre mamme e nonne: intrudurre i cibi nuovi (o riproporre i cibi rifiutati) accanto ai preferiti e avere pazienza. Spesso servono oltre dieci tentativi per far accettare un nuovo alimento, ma i genitori solitamente si arrendono prima.
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